Turismo sulle Dolomiti

I parchi delle Dolomiti

La catena montuosa delle Dolomiti abbraccia tre regioni ad altissima vocazione turistica, vale a dire Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.

Non deve stupire che ognuna di esse abbia lavorato per tutelare il più possibile questo delicato ecosistema, in modo che visitatori e abitanti locali possano goderne per quanti più mesi possibile – non dimentichiamo che le Dolomiti sono una meta anche in primavera e autunno, non solo nei mesi principe per le vacanze come quelli estivi o invernali.

E sono una destinazione pressoché obbligata per chi voglia recuperare salute e benessere: aria buona, scenari spettacolari e possibilità di vivere la natura sono un toccasana per chi si è sottoposto a un intervento, come indicano su https://motiva.health/it/, o per chi vuole ricaricarsi dopo un periodo no.

È però vero che non tutti conoscono perfettamente questo territorio così vasto: ed è proprio per questo che abbiamo voluto dedicare un approfondimento alle aree protette delle Dolomiti, tra quelle gestite a livello nazionale a quelle regionali.

Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi

Si estende per quasi 36.000 ettari ed è il più vario a livello paesaggistico (per la sua posizione oltre a proteggere boschi, montagne e laghi comprende anche paludi!). Comprende i Monti del Sole e le Alpi Feltrine.

Parco Naturale Puez Odle

Impossibile non conoscerlo almeno di nome: nel suo territorio ricadono Ortisei, Santa Cristina, Corvara e San Martino in Badia, solo per citare alcuni comuni: luoghi spettacolari noti anche ai non sciatori!

Parco Naturale delle Tre Cime

Anche se non ci sono i dati di una bigliettazione a fare da sostegno, azzardiamo l’ipotesi che sia questo il parco in assoluto più visitato delle Dolomiti, particolarmente da qualche anno in qua vista la sua “instagrammabilità”: Lavaredo poi è una località divenuta famosa anche all’estero.

Parco Naturale Fanes – Senes – Braies

A proposito di instagrammabilità, ecco l’altra meta che attira milioni di visitatori ogni anno per via del Lago di Braies (quando eravamo piccoli, invece la destinazione preferita era Dobbiaco, sempre in zona): un problema non da poco, quello del sovraffollamento, per cui consigliamo di scegliere con attenzione quando visitarlo.

Parco Naturale provinciale dell’Adamello-Brenta

Il più grande parco dell’arco dolomitico, con i suoi 62.000 ettari, che comprende Val di Non, Val di Sole e Val Rendena, con oltre 1500 specie protette. Un luogo incantato, oggi come nel 1967, quando il parco fu istituito.

Parco Naturale Paneveggio

Forse il meno noto dei parchi delle Dolomiti, anche se individuato come luogo di particolare interesse per la UE vista la varietà di paesaggi e climi che ricadono entro il suo territorio: tra essi le vallate selvagge della val Vanoi e della val Canali e le cosiddette Pale di San Martino, un’area dove il carsismo ha lasciato una sorta di deserto pietroso.

Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

Quasi 12.000 ettari di paesaggio incatevole, fra pascoli e malghe, a settentrione di Cortina d’Ampezzo, dove prevale l’attività pastorizia, al confine con l’area protetta di Fanes-Senes-Braies.

Parco Naturale delle Dolomiti Friulane

Il più incontaminato dei parchi dell’area, con oltre 36.000 ettari di superficie, fra boschi e vallate dove non c’è presenza umana.

Parco Naturale Sciliar Catinaccio

Quasi cinquant’anni di storia per questo parco piccolissimo (per la media delle Dolomiti: “appena” 7000 ettari) dove si può ammirare l’aquila reale.

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